Di seguito sono elencati i gruppi di lavoro approvati dal Consiglio Direttivo nella seduta del 07 Luglio 2017.
1. “Scuola in movimento”. Coordinatori: Prof. Fillippo Gomez-Paloma - Prof. Francesco Peluso Cassesse
Gli ultimi sviluppi scientifici delle neuroscienze secondo un approccio fenomenologico hanno ri-valorizzato il ruolo del corpo nell’ambito delle scienze umanistiche, compreso le scienze dell’educazione. Con il superamento della mera ricerca teorico-argomentativa in ambito educativo e della psicologia cognitiva classica in ambito sperimentale, infatti, le neuroscienze cognitive attribuiscono al corpo la funzione di dispositivo secondo una configurazione più articolata e capillare. Partendo da questo scenario scientifico culturale, il gruppo di lavoro “Didattica in movimento” indagherà sul ruolo del corpo nella didattica quale dispositivo cognitivo, relazionale ed inclusivo. Il corpo, infatti, oltre ad essere insieme al movimento oggetto di studi scientifici per l’Educazione Fisica a scuola, può essere studiato come soggetto di cognizione fortemente condizionato dagli ambienti di apprendimento, come entità dialogante con il contesto e il gruppo secondo linguaggi e relazioni codificate e non, nonché come dispositivo che attiva e facilita i processi di inclusione e di personalizzazione del progetto di vita del soggetto. Questi tre specifici ambiti di intervento possono a loro volta essere declinati secondo altre variabili, come l’età (rapportata al percorso scolastico, allo sviluppo della personalità, ecc.), il contesto (educativo formale, informale, universitario, aziendale, ecc.) ed il fine (formativo, sportivo, sociale, ecc.). Secondo questa “architettura” scientifica il nostro gruppo di lavoro della SIEMeS condurrà ricerche sperimentali, analisi di caso, raccolta di dati e analisi statistiche, esperienza di ricerca azione che vedranno riconosciuto e reso qualitativamente valido il significato del corpo nella didattica
2. “Tecnologia per la valutazione del movimento”. Coordinatori: Prof. Francesco Sgrò - Prof. Riccardo Izzo
La valutazione del movimento umano rappresenta una sfida affascinante, complessa ed in continua evoluzione. Tuttavia, la complessità dell’azione motoria ha da sempre reso difficoltoso, articolato e pieno d’insidie il compito di chi deve valutarne le diverse specificità che all’uopo sono richieste per la predisposizione di un adeguato piano di intervento per promuovere l’attività fisica. Le metodologie di valutazione a carattere soggettivo e non quantitativo che da tempo sono utilizzate in diversi contesti hanno mostrato significativi limiti e criticità che ne hanno messo in dubbio la validità ed applicabilità. La letteratura scientifica ha accolto parecchi contributi su questa tematica e, in larga massima, questi sembrano avere come comune punto di vista la necessità di integrare i predetti metodi con l’utilizzo di emergenti ausili tecnologici. Questo processo d’integrazione, pur avendo già mostrato diversi elementi distintivi caratterizzati da sufficiente autonomia e validità scientifica, è in piena evoluzione e ben lontano dal determinare un’immediata sintesi conclusiva. Le ragioni di questo stato transitorio sono due. In prima istanza la necessità di ultimare il complesso e dispendioso processo di validazione ad ampio raggio delle soluzioni tecnologiche che, da circa venti anni, si sperimentano in maniera sempre più sistematica nelle diverse attività lavorative in cui ci si occupa, anche, di valutazione del movimento umano. In secondo luogo, il mondo della tecnologia progredisce in maniera esponenziale, offrendo continuamente nuovi strumenti che si configurano come adeguati e promettenti per rispondere alle specificità e alle complessità che caratterizzano i processi di valutazione del movimento umano e che quindi, di conseguenza, si inseriscono a pieno titolo nel predetto processo di validazione allontanandone la conclusione. Pertanto, i presupposti che oggi sostengono la necessità di studiare e approfondire, in maniera critica, l’utilizzo delle tecnologie per la valutazione del movimento umano sono riassumibili in:
- La loro crescente facilità di utilizzo ed estendibilità applicativa può significativamente incrementare la validità esterna delle misurazioni e della valutazione di gesti motori e sportivi;
- Le tecnologie possono significativamente supportare lo studio dei pattern motori in maniera accurata e ripetibile;
- È evidente, soprattutto per le comunità di pratica che operano nel, con e attraverso il movimento, la necessità di avere a disposizione una specifica documentazione scientifica che supporti e guidi all’utilizzo di emergenti tecnologie nelle loro attività lavorative;
3. “Valutazione di corpo, movimento e pratica sportiva nel mondo della scuola”. Coordinatore: Prof. Dario Colella.
Le attività motorie e l’educazione fisica nella scuola, secondo le più recenti evidenze scientifiche e buone prassi didattiche, contribuiscono al processo educativo della persona, attraverso numerosi e diversi ambiti d’intervento curriculare ed extracurriculare. Le metodologie didattiche producono significativi effetti di mediazione per i processi di apprendimento e sviluppo motorio, sono strettamente connesse ad ogni fase del processo didattico e rinviano alla sistematica verifica dei processi compiuti e dei risultati conseguiti. Il processo di Valutazione motoria, nell’ambito del curricolo per competenze motorie, costituisce la confluenza di decisioni ed azioni didattiche caratterizzanti ogni grado d’istruzione. In educazione fisica, la revisione e l’ampliamento della struttura disciplinare, degli ambiti d’intervento e dei contenuti, richiedono il ricorso sia ai consueti modelli e strumenti della valutazione (normativi, criteriali) sia a modelli e strumenti innovativi (tecnologici e criteriali), finalizzati a sviluppare la qualità dei processi e la personalizzazione della didattica. Il gruppo di studio sulla Valutazione motoria si propone di analizzare, studiare e condividere modelli e metodi di valutazione riferiti alle attività motorie ed al processo educativo, con particolare riferimento sia agli ambiti d’intervento disciplinare ed interdisciplinare sia alle metodologie d’insegnamento, sullo sfondo della progettazione per competenze. Interventi didattico-educativi efficaci nella scuola primaria e secondaria e nell’extrascuola, richiedono, infatti, l’applicazione e l’interazione di metodi e strumenti di verifica/valutazione diversi e complementari, per migliorare l’intenzionalità didattica (docente), promuovere la consapevolezza dell’esperienza motoria compiuta (allievo), misurare gli effetti delle attività svolte, condividere processi e risultati.